martedì 7 febbraio 2012

M(a)rcoledì

Anche un'integratore muore.
Muore con un mozzicone di sigaretta che scivola al suo interno, lo pervade, lo priva della sua potenza calorifica. Lo privo della facoltà di alzare la temperatura del mio corpo. Credo che sia giunta la fine di questa vita, non dell'anoressia.
La dimensione del mio Io è stata assorbita, plasmata ed inglobata. Inglobata in questo mondo che mi riporta al cuore la bambina che non ha vissuto, quella che si aggrappa al corpo di una quasi ventenne privata della dignità tale da renderla persona.
Che vita è. Che anni sono. Che giorno è.

E' martedì, anzi mercoledì oramai. Sono quasi le tre del mattino e nulla ha senso.
I giorni non hanno ore, le tappe della giornata sono quelle che mi fermano, quelle che mi inchiodano alla sofferenza. Oramai gli impegni sono visite, controlli, psicologa, psichiatra. Analisi. Sentenze.

Sono sentenze. Di un corpo che non sa più chi è, a chi appartiene.
Neppure io so chi sono e forse, non ho mai vissuto.

Potrei trasformarmi in quel punto che finisce la frase principale, in quel punto che controbatte l'insistenza della virgola e la presunzione di un punto esclamativo.
Quel punto  intimorito dalla domanda,
quel punto privo di ogni risposta.
Senso.
Fine.

AbbandonataSolaFrustrataFallitaTimidaSbagliataFreddaAridaCaparbiaFerita
Io saluto me stessa, rifiuto l'offerta e vado avanti.

Buonanotte Lucine

3 commenti:

  1. tesoro, sei tu a decidere chi essere non i medici, tanto meno la malattia. Sei TU. Solo TU. Sta a te rendere pieni i giorni, le ore e i minuti..
    io sono sicura che ci riuscirai
    ti stringo forte

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  2. non sei affatto fallita sbagliata fredda arida! impara a volerti bene tesoro, riprendi in mano la tua vita! puoi farcela, vedrai
    un abbraccio Luna

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  3. Non saprei che cosa scriverti, perchè in questi giorni la malattia è padrona di me come poche volte lo è stata e le tue parole riflettono molto i miei stati d'animo. Quello che posso dirti è che dobbiamo combattere e non lasciarci andare, dobbiamo trovare un appiglio, uno soltanto e aggrapparci a quello per andare avanti...avanti...

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