sabato 24 novembre 2012

"Carissima me"

Certo carissima me, rifugiarsi tra un soffice materasso ed un caldo piumone è la miglior scelta che io, carissima me potevo scegliere.
Perché, carissima me, tu non sai scegliere.
Tutti affrontano il dolore rifugiandosi in un dolore più forte, più insopportabile.
-Vigliacca!
Ecco che cosa sei, carissima me.
-Codarda!
Provami il contrario se così non è allora..
L'odio nei miei confronti è proporzionato ai silenzi che mi regalo e quaaaanti sono i silenzi ora.
Carissima me, lo so. Stai cercando di sabotare tutto ciò che di bello ho ora. Perché ci sono cose belle ma l'Autunno, il fascino del tetro ti seducono più di quanto faccia il sole.
Forse perché il sole non splende.
No, piove.
Dentro e fuori.

lunedì 12 novembre 2012

Cappio, al collo.

Mesi che non apro questo Blog.
Speravo che ignorandone l'esistenza potessi anche dimenticare, rimuovere SEPPELLIRE ciò che ero, che sono...

L'estate è trascorsa frettolosa, furtiva, ingorda. L'estate mi ha fatta vivere, sognare, toccare con mano emozioni ormai lontane. Ed è da quest'estate che sto con un ragazzo di una sensibilità estrema, disarmante... Andrea, è io mio Angelo.

Pensavo il dolore fosse seppellito anche se, lo sentivo fremere e scalpitare tra i miei visceri. Sentivo questa forza distruttiva.
Ed ora eccola qui.
La prima febbre, una brutta tonsillite ed ecco che la fame biologica scompare, il peso scende un po' e qui.. Scattano una serie terribile di ricordi, collegamenti. Mi chiedo che cos'ho fatto di male. Nulla, mi sono solo concessa una normale tonsillite.
Il buio e la nebbia sono scesi nuovamente davanti ai miei occhi, pomeriggi di depressione, sguardo perso. Lacrime, fiumi di lacrime per ogni cosa. Le sento li, sempre pronte a sgorgare a fiotti. Ma non scendono, non ce la fanno sono troppo troppo deboli e stanche...
Lo sono anche io, devo ammetterlo.
Nulla riesce a rapire la voglia che ho di andarmene, nemmeno il ragazzo di cui mi sono innamorata. Nemmeno colui che mi toglie ogni pensiero riesce, durante la sua assenza a strappare la voglia che ho di salutare cortesemente il mondo intero.
Non ce la faccio.