domenica 13 maggio 2012

Brussel

Sono immobile mentre mi domando che diamine è successo in quel viaggio?
Che cosa è scattato? Forse il temere di stare male davanti ad un docente, forse il temere di non essere all'altezza di quelle estenuanti camminate, sali scendi dalla corriera. Non avrei retto e lo so.
Eppure. Io non bevo alcolici, potrebbero farmi molto molto male e poi... perderei la mia lucidità.
La professoressa forse con fini diversi da quelli che poi si sono verificati... mi ha obbligato a bere una birra. Si sa, Bruxelles e la birra sono un tutt'uno. Fatto sta che dopo mezza io ero un cadavere, barcollante... mi hanno dato da mangiare ciò che c'era li. Dovevo tornare all'hotel sulle mie gambe.
Il problema è che... da quel maledetto momento io per il timore di stare male non mi sono più staccata dal cibo.... mi sono abbandonata.

Non mi sto prendendo più cura di me.
Perchè con le mie porzioni da pettirosso,
mi garantivo la sopravvivenza mentale e fisica.

Non mi sto prendendo più cura di me
Perchè non voglio più vestirmi
perchè mi vedo enorme
perchè non mi sento più debole

Vorrei solo che tutto finisse.
Anche con la mia morte.
Il mio modus vivendi è scheletrico.
Così non soffro, così non impazzisco
e..sopravvivo.
Nella vita da scheletro, la morte è palpabile, tangibile e certa.
Può coglierti l'ultimo malore ad ogni istante... Che sollievo.

IL giorno in cui morirò, vorrò essere cremata. Nessun verme dovrà nutrirsi delle mie viscere. Nessun verme dovrà avere il mio cuore...troppi lo hanno già avuto. La mia anima, beh... quei ventuno grammi che perderò appena mi spegnerò andranno laù, nel cielo a fare compagnia al mio cane. Forse l'unica parte della mia infanzia degna di ricordo. Ed io, verrò cremata. Le mie ceneri sparse in ogni luogo dove sono stata ricoverata e il resto... nel mare. Il mare che mi ha sempre permesso di non sentire il peso del mio corpo, quel mare che mi ha permesso di sentirmi leggera ed invisibile. Sono stanca di vivere, davvero...  Una settimana senza psicologa ed ecco che cosa ne è di me.

Avrei dovuto divertirmi, era un viaggio, era un premio. Ma io non li merito i premi vero? Non faccio/sono mai adeguata/abbastanza vero?
Non sarei mai ritornata a casa, eppure, non sarei nemmeno mai partita. Se fosse stato per me.
Vivere giorni interi senza la possibilità di avere le mie cose da mangiare, i miei momenti di tranquillità, i miei attimi di solitudine mi ha scardinato... si.
Tutto questo assieme alla mancanza dei miei due/tre colloqui settimanali ha fatto di me una macchina da guerra..contro me stessa.
Conficcata in un cunicolo mentre continua a sparare all'ignoto.

Eppure... Bruxelles era magnifica.

2 commenti:

  1. Sono felice di sentire che non sono l'unica a stare male con l'alcool e anche a me poi viene da abbuffarmi un sacco.."Può coglierti l'ultimo malore ad ogni istante... Che sollievo." Che parole magnifiche, vivo perennemente con questa visione.
    Stella, non buttarti via, sei quello che hai dentro e dentro, dalle parole che leggo, sei magnifica...vorrei stringerti forte e dirti che andrà tutto bene, perché è così, nella vita e nella morte, alle persone come noi, spetta sempre un lieto fine, non aver paura quindi, niente ti porterà via i tuoi sogni. <3

    *Ti tengo stretta*

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  2. Piccola.. Scrivi splendidamente.
    C'è tanta bellezza, nel tuo cuore..

    Un abbraccio, con amore

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