mercoledì 14 marzo 2012

Non esisto.

I passi mentre cammino.
Gli scalini per salire
Le mattonelle nel vialetto
Le volte che mastico un boccone.
Le fettine in cui divido un pomodoro.
I quadratini in cui divido le fettine.
La vasche in piscina.
Le bracciate in una vasca.
I voti a scuola.
Le mie gambe.
La mia altezza.
Il mio peso.
Il mio seno.

Io non ce la faccio più a contare.
Non ce la faccio più a pesare il mio dolore,
un dolore che peraltro un peso non ce lo ha.
Non ce la faccio più a vivere in base al rendimento,
a crollare in un mare di doloroso cibo al primo voto "non accettato".
Alla prima osservazione che mi ferisce.

Sono immersa in questo mondo parallelo, ovattato... astratto.
E tornare a percepire la realtà mi distrugge.
Sconfiggere l'anestesia è ora impensabile... 
il dolore mi assalirebbe e come dice la psicologa "mi lancerei da un ponte".
E' vero.

1 commento:

  1. Ricordati sempre che tu NON sei un numero: un peso, un voto a scuola, i quadratini di un pomodoro...non puoi identificarti in un puro e semplice numero. No, l'uomo è qualcosa di più che un numero: l'uomo è cuore, spirito, amore...ascolta il tuo cuore. Impara a sentirlo, a sentire che pulsa, impara a sentirti viva nella tua umanità. Dimentica i numeri: non ti pesare, non contare le calorie, non contare i quadratini in cui dividi il cibo, non contare i voti a scuola, non contare più nulla...ascolta solo il tuo cuore, quello che ti suggerisce, vivrai molto meglio...

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